Non è con leggerezza d’animo che gli studenti delle classi 5AIA, 5BIA e 5AET del nostro istituto hanno aderito alla proposta di viaggio
Treno della Memoria che la Dirigente prof.ssa Palma Piccoli ha fortemente voluto, prendendo contatti e aprendo la strada già l’estate scorsa.
Un po’ di timore pervadeva le discussioni nelle classi al momento della scelta… viaggio d’istruzione o un viaggio differente, di quelli che ti portano in dimensioni dell’umana esistenza che non vorresti fossero esistite ed esistessero? I ragazzi hanno colto fin da subito che questo “viaggio differente” sarebbe stato un po’ più lungo della classica gita di quinta (yeah!), ma avrebbe sondato inevitabilmente argomenti difficili, emotivamente provanti, aspetti della nostra umanità non facili da affrontare. Dopo averne parlato tra loro e con alcuni docenti hanno deciso: avrebbero accettato la sfida di un viaggio che poteva essere interiormente scomodo ma anche un’occasione unica di “pellegrinaggio” nei luoghi della Shoa, su un Treno fatto di pullman di studenti provenienti da diverse parti d’Italia e che si sarebbero incontrati e ritrovati in vari luoghi e situazioni differenti, appositamente organizzate, per condividere un’esperienza unica e forte… ma quest’ultimo aspetto non lo conoscevano, lo hanno scoperto, come una sorpresa inaspettata ma significativa, strada facendo.
L’Associazione Terra del Fuoco Trentino è una grande organizzazione che, insieme a Terra del Fuoco di Torino, da cui origina, porta nei luoghi della Memoria migliaia di studenti delle scuole superiori ogni anno in diversi viaggi curati nei minimi dettagli, con personale esperto e volontari che credono profondamente nel messaggio che intendono portare avanti.
Gli studenti e i loro docenti accompagnatori hanno seguito un percorso di formazione in più tappe, …poi il vagone era pronto.
Partiti da Belluno l’unica sera della stagione invernale che ha visto la chiusura del Brennero, i nostri viaggiatori della notte sono giunti a Berlino il giorno dopo, hanno visitato la città nei suoi luoghi più interessanti sotto l’aspetto storico, testimoni dell’avvicendarsi del nazismo e del comunismo. Dopo una notte in ostello, hanno visitato il campo di concentramento di Ravensbrüch. Successivamente, di buon mattino, hanno lasciato Berlino e viaggiato in direzione Cracovia, dove hanno avuto modo di scoprire le meraviglie di una città ricca di storia e di un bellissimo e ospitale centro storico. Un giorno è stato dedicato alla visita del Ghetto Ebraico e del Museo istituito nei locali della Fabbrica di Shindler.
I campi di concentramento di Auschwitz e Birkenau erano la meta più temuta… sentire, vedere con i propri occhi quello che è lì a testimoniare ciò che l’uomo è in grado di fare al proprio simile, cogliere, leggendo fra le righe, anche molto di più di ciò che appare, non può lasciare indifferenti. Ognuno ha vissuto la propria esperienza, ha avuto le proprie percezioni e ha provato delle emozioni, raccolto dei messaggi: una frase su tutte “Sono persone come noi che hanno fatto questo” e, all’ingresso di una delle prime baracche di Auschwitz, una targa riporta “Chi non conosce la propria storia è condannato a riviverla” (George Santayana).
Fondamentale, in tutte le visite, è stato l’apporto delle Guide che hanno accompagnato a piccoli gruppi gli studenti e i loro accompagnatori, nel percorso dentro la Memoria: persone profondamente formate, dalla grande professionalità e disposte al dialogo, hanno arricchito con aneddoti e racconti, anche personali, ciascun percorso fatto insieme.
Tutto il viaggio è stato impreziosito in varie forme dagli Educatori dell’Associazione Terra del Fuoco, cha hanno saputo inserire occasioni e momenti speciali creando un contesto davvero stimolante…, a volte triste, a volte goliardico e allegro, insomma… perfetto per i partecipanti.
La maturità e la capacità di comportamento dei singoli ha riportato a Belluno una corriera carica di… persone soddisfatte, più ricche, e felici di aver passato insieme una settimana importante e indimenticabile. Con una fotografia nel Piazzale della Stazione di Belluno gli studenti hanno ringraziato e salutato Sophia e Claudio, educatori dell’Associazione, che li hanno accompagnati insieme ai docenti proff. Dario Sonego, Gianni Bua Corona e Giulietta Fistarol per tutto il viaggio.
Ma il viaggio non è finito: ci dicono gli esperti che “dal Treno non si scende mai” e che “sono le singole persone a fare la differenza”. Gli studenti sono invitati a fare una restituzione dell’esperienza rivolta ad altri giovani del territorio e, se vorranno, a partecipare ai prossimi viaggi del Treno della Memoria come educatori di altre scolaresche.
L’esperienza fatta dall’IIS Segato è stata davvero apprezzata e verrà riproposta nei prossimi anni scolastici. Crediamo infatti che questi percorsi formativi siano altamente significativi per la l’educazione e la formazione degli studenti quali persone libere e consapevoli e vadano portati avanti. Sappiamo che altri istituti della città si stanno già interessando al Treno della Memoria e, sicuramente, nei prossimi anni ne risentirete parlare.
Alcune immagini del viaggio.